BAIA DEI PORCI-RIVOLUZIONE CUBANA
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| Fidel Castro |
1961
Cuba, Baia dei porci.
missili sovietici
esercito americano
come siamo arrivati a questo?
Bisogna fare un passo indietro e tornare al 26 luglio1953:
In questa data c'è stato uno dei primi "avvisi" cubani rivolti agli USA; alcuni rivoluzionari del posto guidati da Fidel Castro attaccano la caserma dei Moncada, eliminando Fulgencio Batista (leader cubano aiutato e finanziato dagli Stati Uniti).
Tuttavia, a causa del colpo di stato appena effettuato, il rivoluzionario cubano dovette rifugiarsi in Argentina. Nella "Tierra Argentina" (terra d'argento) Castro, affiancato dal medico argentino Ernesto Che Guevara, formò un nuovo gruppo rivoluzionario nominato "Barbudos" (non si sarebbero tagliati la barba fino alla fine della rivoluzione) con l'obiettivo di ottenere il completo controllo politico a Cuba.
Giunto nella sua terra natale Fidel Castro riesce a prendere il potere politico (1956-1959), diventando un vero e proprio leader di Cuba. Egli si avvicina al comunismo di Stalin, supportandone ed espandendone gli ideali.
E gli americani?
Potevano mai perdere un loro territorio? Per di più in favore del comunismo?
Sarebbe folle solo pensarlo.
Benché vi fosse un ambiente parzialmente (e soprattutto momentaneamente) pacifico tra USA e Unione Sovietica, sia Kennedy che Krusciov non esitarono ad intervenire l'uno contro l'altro.
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| Krusciov e Kennedy |
Parallelamente Krusciov non poteva perdere l'occasione di espandere ed estendere il proprio controllo (sulle basi del comunismo).
Ed ecco che arriviamo al punto d'inizio.
Nel 1961.
Presso la
Baia dei Porci.
Allen Welsh Dulles (direttore della CIA) programmò per aprile del 1961 una precisa operazione: sbarcare a Playa Giron (Baia dei porci) con un gruppo di anticastristi e di militari americani, con l'obiettivo di fermare militarmente l'espansione di Fidel Castro.
Il leader cubano lo conosciamo bene; pronto a rimuovere ogni ostacolo, non si sarebbe fermato per alcun motivo.
La CIA, dopo 3 giorni di scontri, capisce una cosa: Cuba faceva sul serio. Cuba voleva diventare comunista. Cuba era Fidel Castro. E il gruppo mandato da Allen Welsh Dulles l'aveva capito più che bene.
L'attenzione statunitense nella primavera del 1961 era tutta rivolta verso e contro Cuba, ma il culmine di questo conflitto si ha nel 1962: gli americani scoprono che a Cuba sono stati installati alcuni missili sovietici. Kennedy non può rimanere indifferente.
Due poli opposti e in contrasto: capitalismo contro comunismo. Stati Uniti d'America contro Unione Sovietica.
Il conflitto ideale tra queste sue superpotenze è sempre stato presente, ma non si è mai protratto in guerra. La Rivoluzione Cubana ha rischiato di farlo.
Kennedy porta la propria potenza militare nei pressi dell'isola cubana, circondandola e minacciando l'Unione Sovietica di un attacco senza precedenti. E questo avrebbe avuto una sola, semplice, conseguenza:
TERZA GUERRA MONDIALE
La guerra era dietro l'angolo, bastava una dichiarazione, un proiettile, un missile.
Tuttavia il conflitto rimase "freddo". Kennedy e Krusciov stabilirono un accordo (la Russia toglie i missili se gli USA lasciano in pace Cuba) e quello che stava per diventare il terzo conflitto mondiale, si concluse "pacificamente". Ma ciò non ha risolto il problema di fondo. Da quell'avvenimento, Russia e Stati Uniti sono sempre rimasti in rapporti "freddi" pronti a scaldarsi.
E oggi fa parecchio caldo in quelle zone.


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