OPPENHEIMER-perché vederlo
I giapponesi non si arrendevano, per alcuna motivazione.
La Seconda guerra mondiale volgeva ormai al termine, ed era chiaro quale fosse il destino delle super potenze mondiali coinvolte nell'asse tripartito: sconfitta, umiliazione.
Tuttavia, benché fosse chiaro l'esito del conflitto, ci fu un avvenimento che segnò per sempre la storia delle guerre mondiali: il lancio delle due bombe atomiche il 6 ed il 9 agosto 1945, presso Hiroshima e Nagasaki. La creazione di una bomba atomica nel periodo cruciale della guerra fu un evento scientificamente strabiliante, di cui ancora oggi ne vengono analizzate le motivazioni.
Ma chi le ha inventate?
Perché?
Come?
Per rispondere a queste domande non serve chinare lo
sternocleidomastoide (muscolo del collo) sui libri, basta semplicemente
poggiarlo sullo schienale del divano e vedere "Oppenheimer":
un biopic di Christopher Nolan (già questa è una motivazione sufficiente
per vedere il film) il cui protagonista è Cilian Murphy (l'attore di Peaky
Blinders per intenderci), che interpreta l'inventore della bomba atomica.
Sono tanto numerose quanto affascinanti le
motivazioni per cui investire 3 ore della propria giornata davanti lo schermo: cast
stellare (Robert Downey Jr, Matt Damon, Emily Blunt, Jason Clarke), informazioni
storiche di primaria importanza, presenza di intrighi e suspense che
accompagnano il cinefilo durante tutto il film.
Tuttavia, uno degli aspetti più invitanti del film
(quasi sempre assente nei biopic storici) è la costante presenza di dilemmi
etico/morali e aspetti psicologici di cui è gremito il protagonista. Nel
film viene descritto il conflitto contro i giapponesi, il conflitto interno tra
gli americani ma soprattutto (quello per cui è tutto tranne che un film noioso)
il conflitto interiore di chi ha modificato il corso della storia
contemporanea e della scienza moderna: J.R. Oppenheimer.
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